(o
quarzo ialino). Varietà incolore, pura e
limpidissima di quarzo. Per le sue qualità ha trovato, fin
dall'antichità, largo impiego sia nell'oreficeria sia nella produzione di
oggetti d'uso intagliati o incisi. La sua lavorazione, inizialmente diffusa
soprattutto in area mediterranea, a partire dall'epoca carolingia si
concentrò esclusivamente in area orientale, ad esempio a Bisanzio e nelle
città islamiche. Dal XIII sec. si iniziò di nuovo a lavorarlo in
Occidente e Venezia fu uno dei principali centri di lavorazione ed esportazione.
In particolare, durante il Rinascimento e l'epoca barocca, in Italia si
produssero i risultati qualitativamente migliori grazie all'opera di artisti
quali V. Belli, A. Fontana, i Miseroni, i Sarachi. L'arte del
c. di r.
subì un notevole declino verso la fine del XVII sec., soppiantato
dall'introduzione del vetro piombico o cristallo.